Viaggio in India - gennaio 2011 (Laura V.)

Viaggio in India  - gennaio 2011 (Laura V.)

Autore: Laura V.

Destinazione: Esperienza di vita - Viaggio in India

Periodo di viaggio: 28/1 - 6/2/ 2011

Viaggiando in questa meravigliosa India, si capisce perche' si e' guadagnata l'appellativo di Madre: una terra ricca di risorse vitali, dall'acqua del Gange alle foreste della zona tribale fino alle numerose miniere disseminate in tutto il continente. Una Madre per il suo popolo, perche' fonte di vita e soprattutto punto d'identificazione nazionale; che pur essendo una mescolanza di religioni diverse, razze e caste di nascita, ritrova la sua identità di fronte a quella cartina sancita da Mahatma Ghandi a Varanasi nel 1942.

Un'India che affascina il viaggiatore, per la ricchezza dei monumenti e la varietà dei paesaggi; che scuote l'animo di chi si approccia umilmente al suo popolo e alle sue tradizioni.

 

All'arrivo a Delhi, l'impatto non e' stato dei piu' facili, una metropoli, con tutti i suoi pregi e difetti: molte persone vivono per strada chiedendo elemosina. Il tutto viene compensato dall'ospitalità delle persone e dal loro caldo sorriso, (con il loro modo di ciondolare la testa da destra a sinistra di continuo), dal profumo delle spezie e dai colori dei bazar di Old Delhi; in netta contrapposizione con New Delhi, zona moderna, testimonianza del dominio britannico, con uffici, negozi anche di gusto occidentale, ristoranti e il quartiere tutto ordinato delle ambasciate.

    

Dal secondo giorno comincio il mio tour verso sud, destinazione Jaipur, la 'città rosa', per il colore tradizionale dei suoi edifici, segno di benvenuto fin dal 1876, da quando visitò la città re Edoardo VII° di Galles. La città, cuore del Rajastan, conserva splendidi monumenti come il famoso Palazzo dei Venti, l'Osservatorio e il Palazzo Reale e nei limitrofi la fiabesca fortezza di Amber.

Al termine delle visite mi sono concessa una gita nelle campagne nei dintorni, fino a Samode, piccolo villaggio rurale, assaporando il paesaggio dei numerosi appezzamenti coltivati  in questa stagione con piante di senape, con la loro fioritura gialla, puntellati ogni tanto di saari colorati delle numerose donne che lavorano nei campi. Finendo la giornata con un pernottamento da Marani (regina) in uno splendido Palazzo storico.....

 

Prossima tappa del mio itinerario Fatehpur Sikri, capitale imperiale Moghul, abbandonata nel 1580, quindi Agra, una megalopoli, che si estende per kilomentri. Arrivando in città, il punto di riferimento per il turista, e' sicuramente la cupola del rinomato Taj Mahal, mausoleo costruito per amore, simbolo dell'India nel Mondo. La perfezione di questo monumento che si puo' cogliere durante una vista alla luce dell'alba e l'atmosfera di assoluta pace sono il vero richiamo per i visitatori e anche per gli stessi cittadini della città, che vengono a cercare un po' di quiete in questo angolo di paradiso.

 

Proseguendo in treno verso lo stato del Madhya Pradesh, gli scorci cambiano, ci si inoltra, in natura sempre più selvaggia: fiumi, foreste, le città sono piu' simili a grandi villaggi di campagna, tutto e molto rurale e le persone indossano abiti tradizionali, ai miei occhi sempre piu' colorati, si decorano le mani e i piedi con l'Henne' e monili di vario genere, come segno di buon auspicio.

Arrivati ad Orcha, mi sorprendo che il Palazzo storico della città, sia cosi' poco valorizzato, pur custodendo, molti decori e architetture di pregio, anche se rovinati dal tempo. Splendido rimane il paesaggio dall'alto del Palazzo, sulla vallata retrostante, solcata da un fiume con dei cenotafi (edifici memoriali di gusto orientale), che si stagliano in lontananza. Imperdibile una passeggiata nel folkloristico bazar....continuo la mia avventura verso Khajuraho, sito unesco piu' unico che raro, che raccoglie templi induisti e giainisti, ornati di bassorilievi, che mostrano scene di vita quotidiana di fine maestria: dalle donne che si truccano, alle battaglie, ma, soprattutto le famose scene erotiche in onore della filosofia trantrica praticata in questo luogo durante il regno dei Chandela.

 

Dopo un confortevole volo interno, arrivo alla mia ultima tappa: la città santa di Vananasi, pensavo di essere pronta a tutto, ma l'emozione vissuta durante la cerimonia 'Arti' presso uno dei Ghat (banchine affacciata sul Gange, usate dai fedeli come luoghi di ritrovo per le cerimonie religiose e riti di purificazione) e' stata davvero profonda.

Pur essendo di classi sociali differenti, religioni diverse oppure atei, un misto tra fedeli, turisti, pellegrini arrivati da tutto il mondo, ci siamo ritrovati assieme coinvolti in questa preghiera di ringraziamento al Grande Gange e alle mille divinità indu'....un ricordo di canti, fiaccole accese, lumini che si delineano in disegni fantasiosi sulla superficie nera del fiume e collane e cesti di fiori colorati, donati come segno d'offerta.

Il giorno seguente, e' stata molto toccante anche l'escursione in barca durante l'alba, dove molti fedeli svolgono i riti di purificazione e meditazione, infine, ultima sosta a Sarnath, località nei limitrofi, venerata dai buddisti, perche', qui, il loro profeta ebbe la sua illuminazione ed inizio' il suo cammino di predicazione.  

 

Un paese aperto al turismo da anni, con servizi di ottimo livello: dalla fluidità con la quale le guide si esprimevano in italiano, agli buoni alberghi e ristoranti, ai mezzi di trasporti locali (voli, pullman e treno), etc....certo una realtà di abitudini e modi di vivere molti diversi dai nostri, ma un viaggiatore non parte mai senza un buono spirito d'adattamento!!

Una parentesi merita la cucina, piccante o meno piccante, ma di sicuro un'esperienza dei sensi: prelibate carni, pesci, ma, soprattutto verdure, cucinate in umido con spezie oppure in agrodolce, tutto accompagnato dall'immancabile riso, da chapati o naan (pane appiattito di forma rotonda). E per finire ottimi dolci fritti oppure piu' delicati con aromatico sentore tropicale.      

 

Alla fine di questo viaggio, mi sono arresa e non mi faccio più domande sulle controversie che vivono ancora oggi gli indiani, (pensate che molte persone preferiscono investire il proprio denaro per comprarsi un cellulare che per avere l'acqua corrente in casa).

L'india potenza economica del nuovo millennio, che concede i privilegi di questa ascesa mondiale solo a pochi, sembra non riuscire a trovare delle soluzioni a livello sociale, per migliorare su scala nazionale le difficoltà quotidiane del suo popolo; pero' si sa il cambiamento, inizia nelle persone....Come mi e' successo di sentire molte volte durante questo mia esperienza, da differenti persone, di tutte le classi sociali:

IL PROBLEMA PIU' GRANDE DELL'INDIA E' CHE NON CI SONO PROBLEMI!!!